l contatto tra gli autonomi che protestavano e le forze dell'ordine ha provocato il divieto
Erano previste 2.000 adesioni europee, si sono presentati poche decine di naziskin italiani
Colonia si ribella alla xenofobia
vietata la manifestazione islamica
Ha preso la parola solo Borghezio, subito interrotto dallo stop della Polizia
La risposta civile della città. Il borgomastro: "Non c'è posto per razzismo e tolleranza"
dal corrispondente ANDREA TARQUINI
"E'una vittoria di Colonia, città tollerante dove abita gente di 180 etnie e oltre venti religioni, ma città che ha tolleranza zero contro l'eurofascismo", ha detto esultante il sindaco democristiano (Cdu, il partito della Cancelliera Angela Merkel) annunciando il divieto ai manifestanti democratici in piazza.
Si è conclusa così, con uno smacco dell'euroultradestra, la giornata che aveva fatto temere il peggio, la giornata che si preannunciava segnata da ore di violenze, tumulti etnici e guerriglia urbana tra estremisti di destra e di sinistra. Con l'appoggio del governo federale di Berlino, il borgomastro e la polizia hanno all'ultimo momento vietato il raduno convocato prima di tutto per condannare la decisione (appoggiata dal borgomastro) di costruire a Colonia una nuova, modernissima moschea che sarà la più grande di Germania.
VIDEO: DALL'INVIATO ALESSANDRA LONGO
La giornata era iniziata alle 9 del mattino, quando migliaia e migliaia di dimostranti anti-populisti avevano cominciato a radunarsi a Piazza Papa Roncalli, sul lato destro del maestoso, gotico duomo cattolico di Colonia. Militanti democristiani e socialdemocratici, verdi, sindacalisti, operai metalmeccanici, minatori della Ruhr, giovani venuti in treno o in autostop da ogni parte della Germania, avevano risposto all'appello del borgomastro Schramma e dei sindacati. Schramma, l'eroe della giornata, è stato il primo oratore. Ha detto che "a Colonia non c'è posto per razzismo, intolleranza, discriminazione e ogni odore di fascismo", ha aggiunto che "a questa cricca marcia di eurofascisti noi possiamo indicare solo la porta d'uscita e cacciarli, non sono i benvenuti". Fin da ieri venerdì, la resistenza passiva della città aveva reso la vita difficile ai manifestanti populisti: tassisti e conducenti di bus a noleggio si erano rifiutati di prenderli a bordo, ristoranti e alberghi hanno disdetto le loro prenotazioni.
A Piazza Roncalli ci sono stati i primi scontri tra polizia e gruppetti di autonomi e di black bloc che contestavano l'iniziativa xenofoba da posizioni estreme. Alcuni giovani hanno tentato di rubare la pistola d'ordinanza a un agente, la polizia ha subito reagito. Gruppi di estremisti hanno puntato su Heumarkt, la piazza del mercato luogo previsto del raduno di destra. La piazza già era bloccata da cordoni di dimostranti pacifici, gli autonomi hanno attaccato la polizia che ha reagito. Decisa ma senza esagerare, senza andare all'escalation. Manganelli e cariche a cavallo per contrattaccare, ma niente lacrimogeni né pestaggi. Intanto la piazza restava chiusa, solo pochissimi militanti di destra riuscivano ad arrivarci. E la tensione in strada restava alta. A quel punto è giunta la decisione di vietare il raduno. E all'euroultradestra non è restato che cercare la strada verso la stazione centrale o l'aeroporto.
In piazza, per il comizio, era arrivato solo l'eurodeputato leghista, Mario Borghezio. Ha potuto pronunciare solo qualche parola, poi l'audio è stato spento e anche lui è dovuto scendere dal palco. Borghezio se n'è andato urlando: "Europa cristiana, mai muslmana" e sibilando: "La decisione delle autorità tedesche di impedire la manifestazione 'stop Islam' indetta dal comitato Pro-Koeln conferma pienamente la nostra tesi: siamo di fronte a una strategia islamista di criminalizzazione di chiunque osi parlare".
Alla manifestazione dei democratici erano presenti anche politici dell'opposizione italiana: c'erano Laura Garavini, eletta deputato nelle liste europee del Pd, Eugenio Marino, responsabile pd per l'emigrazione italiana, e Rossella Benati della comunità italiana di Colonia. Hanno portato la loro bandiera, sono saliti in tribuna, hanno detto "La nostra presenza qui è contro la xenofobia e il razzismo, e per l'identità multiculturale". La Benati ha aggiunto: "I nostri padri venendo qui da emigrati vissero la discriminazione, oggi i bambini tedeschi giocano insieme ai bambini figli di immigrati". Schramma accogliendoli sul palco li ha abbracciati, li ha salutati come simbolo dell'altra Italia.
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