Thursday, July 24, 2008

AFRICANI....ANDAIMOCI PIANO PIANO

La GdF sequestra 30 chili di droga: nove corrieri in manette



Settimana di sequestri record a Malpensa. La Guardia di Finanza ha intercettato, tra il 14 ed il 20 luglio, nove corrieri africani ed europei (provenienti da Nigeria, Togo, Senegal, Ghana, Costa d'Avorio e Grecia) in arrivo dagli aeroporti più importanti del mondo (Amsterdam, Dusseldorf, Lisbona, Madrid, Accra, Lima e San Paolo) diretti in Italia o in transito per raggiungere altre destinazioni estere, con 26,5 chili di cocaina.

I corrieri sono stati scoperti benché avessero messo in pratica i metodi più "fantasiosi ed originali" per nascondere la droga e superare i controlli: dai consueti sistemi di occultamento in doppi fondi ricavati nei bagagli fino all'ingerimento di ovuli, da nascondigli ricavati all'interno delle scarpe ai flaconi di bagnoschiuma ripieni di coca. I finanzieri hanno anche bloccato alcune spedizioni postali di pacchi, provenienti da Lima e Madrid e diretti in Italia e in Iran, nei quali era stata occultata cocaina per un totale di 2,26 chilogrammi ed uno circa di hashish, con sistemi altrettanto ingegnosi e particolari, ancora con confezioni di sapone liquido, cartoline e mappe turistiche piene di droga infilata all'interno del meccanismo di un orologio da parete e così via.

I corrieri finiti in manette sono una nigeriana di 26 anni proveniente da Amsterdam con 3 flaconi di bagnoschiuma all'interno dei quali erano nascosti 121 ovuli di cocaina per un peso di 1,3 chili; un togolese di 33 anni ed un senegalese di 22, provenienti da Dusseldorf, con oltre 4 chili di cocaina nascosti nelle scarpe; un ovulatore/ingoiatore senegalese di 37 anni proveniente da Lisbona che, dal momento del controllo al successivo trasporto in ospedale ha "evacuato" quasi 1,2 chilogrammi di cocaina contenuta in 61 ovuli; un ghanese di 39 anni proveniente da Accra che nel doppiofondo della sua valigia aveva oltre 4 chilogrammi di cocaina, arrestato con un altro connazionale di 35 anni che lo attendeva per ritirare il pacco, mediante un'operazione di consegna controllata eseguita fuori dalle sale arrivi dell'aeroporto; una greca di 47 anni, proveniente da San Paolo e diretta ad Atene, che nel doppiofondo del borsone aveva 6 chilogrammi circa di cocaina; un ivoriano di 25 anni che nel doppiofondo della valigia aveva quasi 5 chili di cocaina; un'altra donna greca di 32 anni, proveniente anch'essa da San Paolo e diretta ad Atene, che portava con sé quasi 5 chilogrammi di cocaina nel doppiofondo del trolley.

Dall'inizio dell'anno, la Guardia di Finanza di Malpensa ha sequestrato oltre 350 chilogrammi di droga, 250 dei quali di cocaina. In manette sono finite in tutto 51 persone.

http://www3.varesenews.it/gallarate_malpensa/articolo.php?id=103992

Neonato morto.......... "Potevamo salvarlo"

"Serve più informazione, la circoncisione si può fare in ospedale". "Dobbiamo prendere atto che l'Italia è multiculturale"
Roma – 23 luglio 2008 - "Provo dolore e rispetto per la morte di questo bambino. Ma avremmo salvato una vita se fossimo riusciti a far sapere ai suoi genitori che potevano rivolgersi a una struttura sanitaria".

Dopo
la morte del neonato ucciso a Bari da una circoncisione fatta in casa, il professor Aldo Morrone ha parole amare. Secondo il direttore dell' Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti, quella tragedia, figlia anche di un difetto di informazione, "si poteva evitare".

"Dobbiamo far sapere ai cittadini stranieri e alle fasce più deboli degli italiani che esiste un servizio sanitario nato per loro, che sostiene la loro salute, al quale si possono rivolgere con serenità e con fiducia" dice Morrone a Stranieriinitalia.it. "Nella paura, nell'ignoranza, si dà spazio a chi opera senza alcuna competenza. Succede così che un intervento semplice come una circoncisione porti alla morte di un bambino".

Quel bambino poteva essere circonciso in un ospedale?
"Certo, il problema è il pagamento: alcune Regioni hanno fatto in modo che sia a carico del servizio sanitario, altre prevedono il ticket. Ma che la circoncisione possa essere effettuata in qualunque struttura sanitaria pubblica è sicuro. Anche il comitato nazionale di bioetica si è già espresso".

E cosa ha detto?
"Anni fa ha spiegato con chiarezza che la circoncisione rituale maschile poteva essere effettuata anche nelle strutture sanitarie pubbliche o da personale specializzato all'interno di alcune confessioni religiose. Il problema è che l'intervento non sarebbe stato ammesso all'esenzione del ticket, in quanto non era il rimedio a una patologia".

Perché alcune Regioni non lo fanno pagare?
"È una scelta fatta proprio per evitare tragedie come quella di Bari. Io credo che ci voglia realismo".

Realismo?
"Ormai il 5-6 % della popolazione in Italia è straniero e per tanti l'appartenenza religiosa e le pratiche ad essa legate sono elementi importanti di identità, non possiamo non tenerne conto. Se fossimo capaci di avvicinare davvero queste persone, non eviteremmo solo le morti per circoncisione ma anche gli aborti clandestini, salveremmo tantissime vite umane".

Il sottosegretario alla salute, Francesca Martini, parla di pratiche barbare da scoraggiare…
"Secondo diversi studi la circoncisione contrasterebbe addirittura la diffusione dell'Hiv, liquidarla come una barbarie è un pochino difficile. È un intervento di estrema semplicità, dobbiamo valutare l'ipotesi che il nostro servizio sanitario si apra a questa domanda. Pratiche distanti, difficili da comprendere nel nostro modello culturale, non per questo sono barbare e primitive".

E l'infibulazione?
"È una cosa sicuramente diversa. Abbiamo finalmente una legge, ma anche in questo caso il modo migliore per contrastare è il dialogo. Molte donne si rivolgono al nostro istituto pensando che vi si effettuino mutilazioni genitali femminili".

Cosa rispondete?

"Non le cacciamo, ma cerchiamo di capire le loro ragioni. Spieghiamo loro, attraverso mediatrici culturali che hanno vissuto sulla loro pelle la mutilazione, come si possa abbandonare questa pratica senza abbandonare la propria cultura".

Crede che il nostro servizio sanitario si adeguato a questa sfide?
"Gli amministratori sono schiacciati a calcolare quante prestazioni vengono effettuate e se queste compensano il carico degli stipendi erogati. Non c'è umanità. Soprattutto, manca una cultura della salute, che non può essere solo medicalizzazione, ma anche andare in ospedale a raccontare i propri problemi, a cercare idee e consigli".

Un problema che riguarda italiani e stranieri…
"È un problema di tutti, paradossalmente le Regioni investono di più per fare un'operazione chirurgica che per prevenirla.. La presenza degli stranieri può essere però la grande sfida per rimodulare il servizio sanitario, facilitare l'accesso, ridurre e razionalizzare i costi, migliorare l'efficacia degli interventi".

http://www.stranieriinitalia.it/attualita-neonato_morto._morrone_potevamo_salvarlo_5118.html

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SHAITSU

SHAITSU
Il massaggio Shiatsu che si effettua tramite la pressione delle dita, dei palmi delle mani e dei piedi e dei gomiti su tutto il corpo, agisce sui punti energetici considerati dall'agopuntura. Stimola la circolazione sanguigna ed il flusso linfatico, agisce sul sistema nervoso allentando la tensione muscolare più profonda, rimuove le tossine dei tessuti, risveglia il sistema ormonale e sollecita la capacità di autoguarigione del corpo.

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