 WASHINGTON - Una ricerca americana ha misurato il grado di felicità del mondo e ha stabilito che il Paese più felice del pianeta è la Danimarca, quello meno felice lo Zimbabwe, mentre l'Italia è a metà di questa speciale classifica, 46/ma, dietro a Francia, Israele o Spagna, ma davanti a Portogallo, Grecia, Turchia. Anche il Guatemala, la Nigeria o il Vietnam sono più 'felici' dell'Italia, ma Cina, Sud Africa o Corea del Sud lo sono meno. Per quanto sia statisticamente possibile misurare il "grado di felicita" di una nazione, sono questi i risultati di una ricerca condotta - per conto del network internazionale di sociologi World Values Survey - dall'Istitute for Social Research dell'Università del Michigan.Misurando e sovrapponendo parametri come 'benessere economico', 'salute', 'grado di tolleranza' e altre voci definite 'della felicita', la ricerca americana è giunta alla conclusione che secondo valutazioni statistiche a suo dire incontrovertibili il pianeta a tutto il 2007 è "più felice" di quanto non lo fosse in passato. E ha stilato l'apposita classifica: al primo posto la Danimarca, con un tasso di felicità pari al 4.24, davanti a Porto Rico (4.21) e Colombia (4.18). Nei primi dieci posti, poi, Islanda, Irlanda del Nord, Irlanda, Svizzera, Olanda, Canada e Austria. Gli Stati Uniti, nonostante la crisi dei mutui, l'aumento vertiginoso dei prezzi della benzina, le guerre in Iraq e in Afghanistan, risulta essere al 16/mo posto della felicità, "più felice" di Messico e Belgio, ma meno felice di Lussemburgo e Svezia. L'Italia ha un tasso di felicità pari al 2.06, dietro a Israele (2.08) ma davanti a Portogallo (2.01) La responsabile dei ricercatori dell'Università del Michigan, Ann Arbor, ha spiegato che tra i criteri adottati per definire in termini statistici la 'felicita' l'Istituto si è focalizzato su crescita economica, grado di democratizzazione e tolleranza sociale. "Sebbene gli Stati Uniti non risultino essere il Paese più felice al mendo - ha detto il direttore dello studio, Ronald Inglehart - tuttavia in una prospettiva globale l'America sembra messa bene. Il Paese non solo è prospero, ma c'é un livello relativamente alto di uguaglianza tra i sessi, di tolleranza sia etnica che sociale, e una percezione 'alta' del livello di liberta". E' sulla base di questi criteri che secondo Inglehart il livello di felicità globale è cresciuto sia nel mondo, sia in America, nonostante molti fattori possano far pensare al contrario. Due mesi fa un serio sondaggio condotto per conto del New York Times e della CBS era giunto a risultati opposti. Secondo quella ricerca, l'81% degli americani esprimeva parere negativo sulla sua qualità di vita, dicendo che il Paese sta andando "nella direzione sbagliata". Il dato era il più negativo registrato negli ultimi 25 anni. Tra i fattori indicati come negativi, la guerra in Iraq, la crisi dei mutui e l'aumento del livello di disoccupazione. Secondo Inglehart, tuttavia, i criteri adottati per quella ricerca non esprimono la percezione esatta che gli americani hanno di sé. |
Wednesday, July 2, 2008
"HAPPIEST NATIONS?"
Tuesday, July 1, 2008
Il pianto di Amina.....
Il pianto di Amina: "Voglio
il mio bimbo figlio degli stupri"
il mio bimbo figlio degli stupri"
Il 30% dei clandestini proviene dal Corno d'Africa: Sudan, Somalia, Etiopia
Otto mesi di calvario dalla Nigeria a Lampedusa. Incinta dopo le violenze di guardie e trafficanti
MARCO NEIROTTI
LAMPEDUSA
Vachina giura». «Giuro Amina». «Giura che porterai il bambino». «Te lo giuro». E Amina sale sul gommone che dalla Libia la offrirà a Lampedusa, senza il piccolo. E qui, su una motovedetta, appena dissetata, ai finanzieri già parla di lui: «È la mia vita». Sul molo, sdraiata sulla barella, racconta ancora l'amore totale per quella creatura. Nata dopo stupri e altri stupri di mercanti di carne e divertita soldataglia libica. Eccoli i cosiddetti «sbarchi» che tanto indignano, eccoli visti dalla parte delle donne.
Amina parte dalla Nigeria, ha 26 anni. Quattro stracci in una borsa. La portano al confine con il Niger, a Birnin Konni. E lì se la cava mollando qualche soldo che aveva nascosto bene. Forse hanno fretta di farli passare. Ma i blocchi sono tanti. Non ricorda posti, non ricorda giorni. È una confusione che non fa capire se davvero sono passati per Burkina Faso, Mali, di nuovo Niger, se hanno sbagliato strada, se li ha soltanto sentiti nominare.
«Loro fare»
E i blocchi continuano a essere tanti. Per fortuna degli animi sensibili non sa nemmeno raccontare dettagli, si limita a dire in inglese, con lo sguardo adesso rassegnato: «Loro fare». Ma fare che cosa lo mima bene con un mano, un dito proteso verso parti del proprio corpo. «Loro fare». E «fanno» di tappa in tappa, guidatori di carovana e sbirraglia. Sembra che la prediligano. Il convoglio si smarrisce e allora si rosicchia deserto a piedi. Pure lì «fanno». E non sono mai i compagni di viaggio, devastati dalla sete e retti solo dalla speranza. Non se ne rende conto, ma al confine con la Libia, dopo un viaggio che in aereo sarebbe una manciata di ore, sono passati otto mesi. Di sete, di fame, di violenze.
Al confine paga un doppio dazio. Quello dei soldi è il primo, e riesce anche quando la spogliano del tutto - il che per i loro giochi non sempre è necessario o non sempre li diverte di più - a salvare dollari, cuciti con genialità dentro un tessuto che non ha fodera, non ha scomparti. Il secondo dazio è quello del corpo.
Loro «fanno». «Fanno» risalendo il Paese verso la costa. E lei sta sempre peggio. Ormai quel passaporto da esibire già lo conosce a ogni blocco. E loro riconoscono dal ventre che gonfia quanto l'abbia pagato. Quando arriva, quando finalmente Al Zuwara appare mare per l'Italia, la mettono in una sorta di campo con altre. Si servono di lei anche se ha una pancia che grida al parto, grida che qualcuno all'inizio del viaggio ha lasciato il segno. E mentre aspetta di salire su un gommone con il suo peso, partorisce, lì, aiutata da donne, davanti a uniformi dilatate dal gran ridere.
Vachina giura». «Giuro Amina». «Giura che porterai il bambino». «Te lo giuro». E Amina sale sul gommone che dalla Libia la offrirà a Lampedusa, senza il piccolo. E qui, su una motovedetta, appena dissetata, ai finanzieri già parla di lui: «È la mia vita». Sul molo, sdraiata sulla barella, racconta ancora l'amore totale per quella creatura. Nata dopo stupri e altri stupri di mercanti di carne e divertita soldataglia libica. Eccoli i cosiddetti «sbarchi» che tanto indignano, eccoli visti dalla parte delle donne.
Amina parte dalla Nigeria, ha 26 anni. Quattro stracci in una borsa. La portano al confine con il Niger, a Birnin Konni. E lì se la cava mollando qualche soldo che aveva nascosto bene. Forse hanno fretta di farli passare. Ma i blocchi sono tanti. Non ricorda posti, non ricorda giorni. È una confusione che non fa capire se davvero sono passati per Burkina Faso, Mali, di nuovo Niger, se hanno sbagliato strada, se li ha soltanto sentiti nominare.
«Loro fare»
E i blocchi continuano a essere tanti. Per fortuna degli animi sensibili non sa nemmeno raccontare dettagli, si limita a dire in inglese, con lo sguardo adesso rassegnato: «Loro fare». Ma fare che cosa lo mima bene con un mano, un dito proteso verso parti del proprio corpo. «Loro fare». E «fanno» di tappa in tappa, guidatori di carovana e sbirraglia. Sembra che la prediligano. Il convoglio si smarrisce e allora si rosicchia deserto a piedi. Pure lì «fanno». E non sono mai i compagni di viaggio, devastati dalla sete e retti solo dalla speranza. Non se ne rende conto, ma al confine con la Libia, dopo un viaggio che in aereo sarebbe una manciata di ore, sono passati otto mesi. Di sete, di fame, di violenze.
Al confine paga un doppio dazio. Quello dei soldi è il primo, e riesce anche quando la spogliano del tutto - il che per i loro giochi non sempre è necessario o non sempre li diverte di più - a salvare dollari, cuciti con genialità dentro un tessuto che non ha fodera, non ha scomparti. Il secondo dazio è quello del corpo.
Loro «fanno». «Fanno» risalendo il Paese verso la costa. E lei sta sempre peggio. Ormai quel passaporto da esibire già lo conosce a ogni blocco. E loro riconoscono dal ventre che gonfia quanto l'abbia pagato. Quando arriva, quando finalmente Al Zuwara appare mare per l'Italia, la mettono in una sorta di campo con altre. Si servono di lei anche se ha una pancia che grida al parto, grida che qualcuno all'inizio del viaggio ha lasciato il segno. E mentre aspetta di salire su un gommone con il suo peso, partorisce, lì, aiutata da donne, davanti a uniformi dilatate dal gran ridere.
«Lui no»
E aspetta ancora, non si parte. Con quel bambino nato di sette mesi che sembra morente. È ora di imbarcarsi e le dicono: tu sì e lui no. Ha pagato il viaggio per una persona, non per due, il bambino resta lì. Il figlio dello stupro non ha contanti. E lei, Amina, invece di disfarsi di quella firma, riversa sul bambino tutto l'amore, il futuro, il domani. E lo vuole portare con sé. E' così minuscolo che è come se sul gommone non ci fosse, dice. Morirà sulla spiaggia, morirà sul gommone, ma almeno aggrappato con gli occhi chiusi alla mamma.
Chiede di pagare ma ridono. Allora, la notte, lo affida a un'altra donna e scuce dallo scrigno di tessuto quel denaro, glielo dà per il viaggio del nuovo passeggero: «Portalo, giurami che mi porti il mio bambino». «Te lo giuro». «Lo aspetto a Lampedusa». «Veniamo insieme».
Quando è sulla motovedetta, quando è sul molo, l'ascolta un luogotenente della Guardia di Finanza. Né lacrima né la prende per vaneggiante. S'impegna a controllare tutti i neonati che dovessero sbarcare in braccio a una donna della quale Amina sa dire soltanto il nome di battesimo. Mentre l'accompagna al Centro di accoglienza, non ci crede nemmeno lui che il bimbo possa arrivare, però ci spera.
E aspetta ancora, non si parte. Con quel bambino nato di sette mesi che sembra morente. È ora di imbarcarsi e le dicono: tu sì e lui no. Ha pagato il viaggio per una persona, non per due, il bambino resta lì. Il figlio dello stupro non ha contanti. E lei, Amina, invece di disfarsi di quella firma, riversa sul bambino tutto l'amore, il futuro, il domani. E lo vuole portare con sé. E' così minuscolo che è come se sul gommone non ci fosse, dice. Morirà sulla spiaggia, morirà sul gommone, ma almeno aggrappato con gli occhi chiusi alla mamma.
Chiede di pagare ma ridono. Allora, la notte, lo affida a un'altra donna e scuce dallo scrigno di tessuto quel denaro, glielo dà per il viaggio del nuovo passeggero: «Portalo, giurami che mi porti il mio bambino». «Te lo giuro». «Lo aspetto a Lampedusa». «Veniamo insieme».
Quando è sulla motovedetta, quando è sul molo, l'ascolta un luogotenente della Guardia di Finanza. Né lacrima né la prende per vaneggiante. S'impegna a controllare tutti i neonati che dovessero sbarcare in braccio a una donna della quale Amina sa dire soltanto il nome di battesimo. Mentre l'accompagna al Centro di accoglienza, non ci crede nemmeno lui che il bimbo possa arrivare, però ci spera.
Nel capannone
Un altro, più grandicello, la sua unità - «Squalo» - l'ha soccorso appena la vedetta ha accostato il barcone. Piangeva e la madre indicava il braccio del piccolo, penzolante e storto. L'hanno subito visitato Croce Rossa militare e Medecins sans Frontières. Braccio spezzato. E scivola fuori la storia di loro due in un capannone aspettando, per tre mesi, quei giorni di sole e di buio nel mare. L'hanno violentata soltanto quattro volte, i guardiani, una grande fortuna. Mentre altre donne tenevano il piccolo con il viso rivolto verso di loro, perchè non vedesse lo scempio. Poi gli aguzzini chiedevano se aveva altri soldi, dove li nascondeva. Non li aveva. Le dicevano: «Vuoi bene al bambino? Tira fuori i soldi». Alla fine hanno rinunciato.
È venuto il momento di partire, stavano già imbarcandosi e allora «un soldato mi ha chiamata indietro con un sorriso, ha fatto andare vicino a lui mio figlio, gli ha fatto una carezza sulla testa, mi ha sorriso. Poi con le due mani gli ha preso il braccio, l'ha girato e tirato verso il ginocchio. Il piccolo gridava. Gli ha dato una spinta dicendo: buon viaggio, miserabili».
Shima
Buon viaggio anche per Shima, dodicenne rattrappita e senza coscienza. L'ha trovata la Finanza dopo aver accompagnato al molo un barcone. Erano già tutti a terra, ma si fa sempre un'ispezione che non si fa nemmeno in casa di un mafioso, in ogni vano possibile. E lei - il fratello morto nel deserto - era in una specie di scatola di legno, uno sportello lungo la scala che scende alla stiva, rannicchiata a faccia in giù, unico modo di stare là dentro, per 4 giorni di navigazione. Shima li ha visti. Uomini. E ha cominciato a gridare. È arrivata una donna finanziere, hanno fatta uscire la bambina, le hanno dato da bere, l'hanno portata al poliambulatorio. E poi al Centro. Amina, non è ancora il tuo bambino, ma pensa a lei, per adesso, tu che sai volere bene nell'orrore.
Un altro, più grandicello, la sua unità - «Squalo» - l'ha soccorso appena la vedetta ha accostato il barcone. Piangeva e la madre indicava il braccio del piccolo, penzolante e storto. L'hanno subito visitato Croce Rossa militare e Medecins sans Frontières. Braccio spezzato. E scivola fuori la storia di loro due in un capannone aspettando, per tre mesi, quei giorni di sole e di buio nel mare. L'hanno violentata soltanto quattro volte, i guardiani, una grande fortuna. Mentre altre donne tenevano il piccolo con il viso rivolto verso di loro, perchè non vedesse lo scempio. Poi gli aguzzini chiedevano se aveva altri soldi, dove li nascondeva. Non li aveva. Le dicevano: «Vuoi bene al bambino? Tira fuori i soldi». Alla fine hanno rinunciato.
È venuto il momento di partire, stavano già imbarcandosi e allora «un soldato mi ha chiamata indietro con un sorriso, ha fatto andare vicino a lui mio figlio, gli ha fatto una carezza sulla testa, mi ha sorriso. Poi con le due mani gli ha preso il braccio, l'ha girato e tirato verso il ginocchio. Il piccolo gridava. Gli ha dato una spinta dicendo: buon viaggio, miserabili».
Shima
Buon viaggio anche per Shima, dodicenne rattrappita e senza coscienza. L'ha trovata la Finanza dopo aver accompagnato al molo un barcone. Erano già tutti a terra, ma si fa sempre un'ispezione che non si fa nemmeno in casa di un mafioso, in ogni vano possibile. E lei - il fratello morto nel deserto - era in una specie di scatola di legno, uno sportello lungo la scala che scende alla stiva, rannicchiata a faccia in giù, unico modo di stare là dentro, per 4 giorni di navigazione. Shima li ha visti. Uomini. E ha cominciato a gridare. È arrivata una donna finanziere, hanno fatta uscire la bambina, le hanno dato da bere, l'hanno portata al poliambulatorio. E poi al Centro. Amina, non è ancora il tuo bambino, ma pensa a lei, per adesso, tu che sai volere bene nell'orrore.
Monday, June 30, 2008
This tyrant is still kissing his wife wh...
Dear Chief Oleh YOU ARE SIMLPY GREAT!!!!!!! Charlie --- Lun 30/6/08, cyril oleh <coabuja@yahoo.com> ha scritto: Da: cyril oleh <coabuja@yahoo.com> |
Scopri il Blog di Yahoo! Mail: trucchi, novità, consigli... e la tua opinione!
[NENWEONLINE] This tyrant is still kissing his wife while his people are dying in thousands!
Hi, The guy can kiss as many people (men and women) that would want to kiss him,We only ask him to allow accepted democracy take root in thet country. I dare say that Mugabe may just be one of the worst dictators after Hitler but generally not too diffrent from many other leaders around now. Read the message on this link which has attrated many private mails. http://chukbyke.blogspot.com/2008/06/different-measuresthe-western-game.html Charles
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Sunday, June 29, 2008
Presidential run-off poll ...Peaceful
The Herald (Harare)
28 June 2008
Posted to the web 28 June 2008
Harare
THE presidential run-off poll contested by President Robert Mugabe of Zanu-PF and Morgan Tsvangirai of MDC-T closed peacefully yesterday evening with massive voter turnout recorded in most parts of the country.
The Zimbabwe Electoral Commission started counting the votes when polling closed and said results would be released as they come.
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"We will announce the results as they come at constituency level and we hope to start tomorrow (today)," ZEC deputy chief elections officer (operations) Mr Utloile Silaigwana said.
Police confirmed that peace and tranquillity prevailed throughout the country with chief spokesperson Assistant Commissioner Wayne Bvudzijena urging the electorate to remain calm.
"We did not get any negative reports and the situation was calm," Asst Comm Bvudzijena said.
He, however, urged the voters to return home after casting their ballots and wait for the announcement of the results by ZEC.
In Harare South constituency, hundreds of voters had by 5am queued at various polling stations, with the biggest number at Ushewokunze Housing Co-operative where more than 550 people were waiting to cast their votes around mid-day.
Some of the voters who had been queuing for long hours said ZEC should have put more polling stations at Ushewokunze to speed up the process.
At Gazaland Technology Centre, Shirichena Primary School, Western Triangle Bus Terminus and Canaan Bus Terminus in Highfield, long queues had formed as early as 7am.
The situation was the same at Zuva Rabuda Primary School in Glen Norah and in Mbare's Number Five and Seven grounds, where a heavy presence of police officers was evident.
Voting started peacefully but on a slow note in Kambuzuma, Warren Park, Kuwadzana and Norton with scores of people trickling in throughout the day.
At Kuwadzana Community Centre, a queue of about 30 metres had formed by mid-afternoon while in Norton a large number of people voted in the morning.
The presiding officer at Nyamunda polling station in Katanga said they were busy in the morning as a large number of people turned up to vote but the number decreased as the day progressed.
In Kuwadzana, Warren Park and Kambuzuma, few voters trickled in to cast their ballots by the close of polling station at 7pm.
Voters in Goromonzi North, South and West had as early as 7am formed long queues which could still be seen at mid-day.
The biggest turnout was at Chinamhora Hall in Goromonzi West where about 400 voters had cast their ballots by noon.
A small number was turned away at Arcturus, Goromonzi and Ruwa as well as at Groombridge and Hellenic primary schools in Harare East for lack of proper documentation or because they were aliens.
Some of those turned away had brought drivers' licences or photocopies of national identity cards that were not recognised in the presidential run-off.
Others were turned away after it emerged they had already cast their votes through postal ballot or did not appear on the voters' roll.
In Mt Pleasant and Harare East, voters had queued as early as 6.30am.
In Seke and Chitungwiza, most polling stations had received more than 100 voters by 10.00am in a peaceful atmosphere.
A ZEC official at St Eden's Primary School polling station in Chitungwiza described the process as slow in comparison to the March 29 harmonised election where people had queued as early as 2am.
By end of day, more than 470 people had cast their votes at Chigunguru makeshift polling station in Zengeza West compared to about 3 000 in the March poll.
In Wedza, where turnout was low, groups of villagers were seen at polling stations waiting patiently to cast their votes as the process progressed smoothly.
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However, some villagers who had travelled all the way from Harare to cast their votes failed to do so when their names were not found on the voters' roll.
The voter turnout in Bindura was described by presiding officers as "just slightly lower than that recorded in the March harmonised elections" while others said there was no difference.
Mr Frank Nyama, an election officer at Chipadze Primary School polling station, said the numbers were almost the same as those recorded in March.
Saturday, June 28, 2008
DIFFERENT MEASURES...THE WESTERN GAME
I think the S.A government is right this time.
The security council certainly has not received mandates to certify elections . The USA and her European allies can put their credibility level on African Governments any level they feel,it is their legitimate right and a 'one -to-one' diplomatic affair.
Many African countries had in the past worst elections and reported electorial misconducts than that of Zimbabwe, but the West and the Security council did nothing because of selfish interests.......ask Nigerians etc !!!!!! Now everyone would want the "Zimbabwean dictator" kicked out because he is not protecting the western interest enough.
Mind you; I personally would want him(Robert Mugaby) out of that seat immediatly by almost all means, for so many other reasons , but not because of this orchestra of hypocricy from the West.......
Charles Okey. C
_____________________________________________
S.Africa blocks move to delegitimize Zim election
Ralph Mutema
Sat, 28 Jun 2008 15:14:00 +0000
COUNTING of votes cast in the presidential election run-off held in Zimbabwe yesterday is under way in the capital Harare, amid reports that South Africa has blocked a move at the United Nations to declare the election illegitimate.
President Mugabe is tipped to win by a landslide in the election dubbed a ‘sham’ by the opposition Movement for Democratic Change’s leader, Morgan Tsvangirai after he boycotted it.
The United States and its allies in Europe had pushed for a resolution that would have delegitimized the election and questioned its credibilty.
The move was blocked by South Africa arguing that the Security Council was not mandated to certify elections.
The council instead issued an oral statement expressing “deep regret" that the election went ahead after widespread calls for it to be shelved.
Condoleezza Rice, the US secretary of state, immediately responded to this block and said the US would introduce a UN resolution calling for sanctions against Zimbabwe.
This move was criticized by African foreign ministers meeting in the Egyptian resort of Sharm el-Sheikh.
They issued a statement saying that getting President Mugabe and the opposition MDC to talk will have better results than punitive measures.
Moses Watangula, in contrast to Kenyan Prime Minister, Raila Odinga’s hard-line stance, said the route of sanctions was not going to help the situation in Zimbabwe.
MDC FLIP-FLOPPING
This news came as a blow to MDC leaders whose rhetorid immediately changed in response to the block by the UN.
Ralph Black, the MDC's representative in the United States, who has dismissed a Government of National Unity (GNU) before seemed to change his stance.
He has told a radio programme before that a GNU was “… like asking a cancer patient to heal them self when they need help from a Dr.,” but yesterday he told Al Jazeera that a GNU was the only alternative.
"They must agree to form a government of national unity," he said.
"The two parties must come together to select and share power, but we believe Mugabe must not be part of a unity government — this is because the destruction of Zimbabwe's democratic institutions lies squarely at his feet."
The MDC-T leader, Morgan Tsvangirai also seemed to have been cornered and was softening his previous hard-line stance.
On Wednesday he said he would ‘never’ negotiate with President Mugabe if the run-off election went ahead.
He was quoted by CNN and BBC today saying he would go to the negotiating table if the ‘conditions were right’.
Briggs Bomba, a Zimbabwe activist for Africa Action, a non-profit organisation, was quoted by Al Jazeera—the only international news agency allowed to broadcast from Zimbabwe—that the strategy the MDC is using has not been effective.
"What the MDC could have done was to mobilize mass popular support inside the country," he said.
http://www.talkzimbabwe.com/news/117/ARTICLE/2814/2008-06-28.html
The security council certainly has not received mandates to certify elections . The USA and her European allies can put their credibility level on African Governments any level they feel,it is their legitimate right and a 'one -to-one' diplomatic affair.
Many African countries had in the past worst elections and reported electorial misconducts than that of Zimbabwe, but the West and the Security council did nothing because of selfish interests.......ask Nigerians etc !!!!!! Now everyone would want the "Zimbabwean dictator" kicked out because he is not protecting the western interest enough.
Mind you; I personally would want him(Robert Mugaby) out of that seat immediatly by almost all means, for so many other reasons , but not because of this orchestra of hypocricy from the West.......
Charles Okey. C
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S.Africa blocks move to delegitimize Zim election
Ralph Mutema
Sat, 28 Jun 2008 15:14:00 +0000
COUNTING of votes cast in the presidential election run-off held in Zimbabwe yesterday is under way in the capital Harare, amid reports that South Africa has blocked a move at the United Nations to declare the election illegitimate.
President Mugabe is tipped to win by a landslide in the election dubbed a ‘sham’ by the opposition Movement for Democratic Change’s leader, Morgan Tsvangirai after he boycotted it.
The United States and its allies in Europe had pushed for a resolution that would have delegitimized the election and questioned its credibilty.
The move was blocked by South Africa arguing that the Security Council was not mandated to certify elections.
The council instead issued an oral statement expressing “deep regret" that the election went ahead after widespread calls for it to be shelved.
Condoleezza Rice, the US secretary of state, immediately responded to this block and said the US would introduce a UN resolution calling for sanctions against Zimbabwe.
This move was criticized by African foreign ministers meeting in the Egyptian resort of Sharm el-Sheikh.
They issued a statement saying that getting President Mugabe and the opposition MDC to talk will have better results than punitive measures.
Moses Watangula, in contrast to Kenyan Prime Minister, Raila Odinga’s hard-line stance, said the route of sanctions was not going to help the situation in Zimbabwe.
MDC FLIP-FLOPPING
This news came as a blow to MDC leaders whose rhetorid immediately changed in response to the block by the UN.
Ralph Black, the MDC's representative in the United States, who has dismissed a Government of National Unity (GNU) before seemed to change his stance.
He has told a radio programme before that a GNU was “… like asking a cancer patient to heal them self when they need help from a Dr.,” but yesterday he told Al Jazeera that a GNU was the only alternative.
"They must agree to form a government of national unity," he said.
"The two parties must come together to select and share power, but we believe Mugabe must not be part of a unity government — this is because the destruction of Zimbabwe's democratic institutions lies squarely at his feet."
The MDC-T leader, Morgan Tsvangirai also seemed to have been cornered and was softening his previous hard-line stance.
On Wednesday he said he would ‘never’ negotiate with President Mugabe if the run-off election went ahead.
He was quoted by CNN and BBC today saying he would go to the negotiating table if the ‘conditions were right’.
Briggs Bomba, a Zimbabwe activist for Africa Action, a non-profit organisation, was quoted by Al Jazeera—the only international news agency allowed to broadcast from Zimbabwe—that the strategy the MDC is using has not been effective.
"What the MDC could have done was to mobilize mass popular support inside the country," he said.
http://www.talkzimbabwe.com/news/117/ARTICLE/2814/2008-06-28.html
Friday, June 27, 2008
I 'cabu cabu', black taxi per soli immigrati
I 'cabu cabu', black taxi per soli immigrati
Sono una sessantina a Torino, molti sono in Italia da tanti anni. C'è chi non ha documenti e deve campare, chi vuole un lavoro autonomo (e ovviamente esentasse) chi puo' solo spostarsi con una macchina. "Sono in Italia da due anni- racconta un giovane africano- non ho i documenti, così ho deciso di fare il taxista per mantenermi". Un altro proviene dal Senegal, ha i documenti francesi e dice di aver scelto quel mestiere perchè non gli andava di lavorare sotto padrone.
"Il mio paese è il Ghana, ma sono in Europa da 40 anni-racconta un uomo sulla sessantina- non posso camminare, quindi ho scelto questo lavoro per mantenermi. Non ho moglie nè figli". E neanche la macchina, e infatti la affitta ogni mese. Un altro ragazzo proviene dalla Nigeria: ha 28 anni e i documenti spagnoli: è arrivato in Europa attraverso il Mar Rosso e ha la patente nigeriana. "E' un lavoro come un altro- dice- così riesco a mandare i soldi a casa".
Alcuni "cabu cabu" in patria erano tassisti, altri meccanici, altri falegnami, studenti, commercianti. La loro corsa costa meno di quella "legale" ed e' preferita da molti (ma solo africani: la loro attività ai torinesi è totalmente preclusa ed invisibile).
"Mi piace prendere i cabu cabu - racconta una ragazza di colore. Li preferisco ai tassì italiani. Gli autisti sono più gentili e comprensivi (sympathetic). Quando ho delle borse della spesa, ad esempio, loro ti aiutano a portarle fino a casa. I tassisti italiani non lo fanno, e inoltre sono molto più cari". (Dires - Redattore sociale)27 giugno 2008
FINGERPRINTING GYPSIES
Italy: Move to fingerprint Gypsies sparks controversy
Roma, 26 June (AKI) - An Italian government proposal to fingerprint all the country's Gypsies, including children, has drawn stern criticism from members of the Catholic Church and from the opposition.
Gypsy children whose parents keep them out of school and send them to beg on the streets would be taken into care, under plans announced by the Interior Minister Roberto Maroni.
Maroni said the planned 'census' of Gypsies is not 'ethnic profiling' but aimed ensuring decent living conditions for all individuals who have the right to residency in Italy and expelling those who are here illegally.
He was addressing the lower house of Parliament's constitutional affairs committee.
"Does living among rats as Gypsy children do in their camps respect their rights?" he asked.
"As Italian citizens , we should be ashamed about this situation, which should not be allowed to continue."
Under Maroni's plans, the fingerprinting of Gypsies would be overseen by special Gypsy commissioners appointed in Italy's major cities since the conservative government took office last month.
But a Roman Catholic Archbishop and a missionary order of nuns have condemned Maroni's clampdown.
"We cannot make poverty a crime," said Archbishop Agostino Marchetto, secretary of the Pontifical Council for Migrants and Travellers, quoted by La Stampa daily on Thursday.
"Removing children from their parents is a serious issue. We should be giving financial aid to Gypsy parents instead, to encourage them to get educated and to become cultural mediators," Marchetto said.
A Catholic order of nuns, The Comboni Missionary Sisters, described as "racist" Maroni's plans to fingerprint Gypsy children saying it recalled the persecution of Jews in World War II.
"Many of these children already attend school. It is incomprehensible why at such a tender age they should already be made to feel different - the bearers of a modern-day yellow Star of David that brands them as probable future criminals," the order said in a statement.
Italy's former Social Solidarity Minister Paolo Ferrero went further: "The ethnic profiling of children, be they Italian, foreign citizens, or Roma Gypsies, is a barbarous and unacceptable proposal that is unfitting for a civilised country," he said.
A group of Italian Communist members of the European Parliament on Thursday asked the European Commission to consider if the planned fingerprinting of Gypsies breached European Union law on the rights of minors and citizenship.
Of the 150,000 Roma Gypsies who live in Italy, about 70,000 have Italian citizenship. Many Roma Gypsies come from Romania.
Tens of thousands of Roma Gypsies have entered Italy in the past few years since Slovakia and Romania joined the EU, and are being blamed by many Italians for much of the recent rise in crime rates.
NENWE....Amaka Oforbuike
Love for the poor drove me to music – Amaka Oforbuike, gospel singer
By NGOZI ECHENDU and LAWRENCE NWALI
By NGOZI ECHENDU and LAWRENCE NWALI
Fast-rising gospel singer, Amaka Oforbuike, has every cause to show gratitude to God for her latest effort, entitled: Chidimma. The consummate artiste and a graduate of English from the University of Lagos, earlier in the year, came out with her debut album, Chidinma (God is Good).
Speaking with Daily Sun at her album presentation last weekend, the artiste spoke on her new album, the menace of piracy, inspirations, and other challenges of the industry.
Background
I hail from Nenwe in Agwu Local Government area of Enugu State. I'm the second in a family of five. I attended Housing Estate Primary School, Abakpa, Enugu following which I proceeded to Girls High School Awkunanaw Enugu for my secondary school education. I also attended the University of Lagos where I obtained a B.A (Hons) in English Language. At present, I'm pursuing a Masters Degree in Public Administration at Esut Business School.
Inspiration
God inspired me by giving me a good voice. I believe that the only place my voice can be useful is when I sing for God. I started singing from primary school. Over the years, I have nurtured myself in music ministration and I know that the sky is my limit.
Career choice
I had wanted to be a lawyer because I feel for the oppressed. I hate seeing people's rights being trampled upon. For me to fight back, I told myself that I would love to be a lawyer, so that I could defend the poor. But considering the fact that my God-given talent is to sing, I had sacrificed my law ambition for music.
Album
I have produced two albums, the first one is entitled: "Chinaza" (God answers Prayer), while the second album is Chidimma (God is Good).
Hit track
The most thrilling track on my second album is I will not shed tears anymore. It is actually a message of consolation and encouragement. It connotes that there will be no more suffering, sorrow, untimely death and sickness among others.
Nigerian music industry
I thank God, the industry is growing but I believe if we are more devoted to it, it will grow bigger in the future.
PMAN
I am not a member of PMAN because the Church has been part of me. I am a chief singer in my church, Household of Love Church, where I perform regularly but I believe I will join PMAN and other relevant bodies soon.
Challenges
First, there is the Nigerian factor, whereby people would not want you to outshine them. The second one is finance. But with God on my side, the sky is my limit.
Message
My albums are actually produced to correct the ills and some erroneous beliefs in the society. The message in Chinaza connotes that God answers prayer. So, whatever you do in life always believe that God is the only one who answers prayers but not the devil. The second album, Chidimma, also maintains that God is good no matter the circumstance.
Piracy
Pirates are enemies to Nigerian music industry because they reap where they did not sow. Ordinarilly, artistes are not supposed to go hungry because Nigerians love music and they patronize it. I pray that God will intervene for Nigerian artistes, so that they can smile again.
Advice to other upcoming artistes
First, they should trust in God and remained focused. Second, they should be consistent in what they are doing without listening to anybody but God the sky will be their limit.
Impact of music
My music is the type that heals the soul both physically and spiritually. It is a kind of music that brings in favour and blessings to those who listen to it. Then, in response to that, they call me on daily basis on how my music has changed their lives.
http://www.sunnewsonline.com/webpages/features/showtime/2007/dec/28/showtime-28-12-2007-003.htm
Thursday, June 26, 2008
Fwd: More than 3,000 events this Saturday
Charles --  Join us this Saturday, June 28th, for a Unite for Change house meeting near you. Obama supporters will be opening their homes and reaching out to Democrats who supported other candidates in the primary, as well as Independents and even Republicans who are hungry for change. There are more than 3,000 events planned in all 50 states -- find a Unite for Change house meeting near you and RSVP today: http://my.barackobama.com/uniteforchange House meetings are a great way to get to know your fellow supporters and help build a united volunteer organization in neighborhoods all across the country. It doesn't matter if you've been with us since the beginning or if you're just tuning into the process now -- our goal is to reach out to anyone who is tired of the politics of the past and looking for new solutions to the challenges we're facing. Supporters like you have already signed up to host events and talk about the common values we share. All you need to do is show up on Saturday -- and maybe bring a friend or two. Here's what some Unite for Change hosts and guests are saying about these events: "This is the first time that I have ever hosted an event like this. I am inviting my friends and colleagues to the event. Many of us were Edwards and/or Clinton supporters but I want everyone to come together now and support Obama." We'll provide event hosts with the materials and support they need, but these meetings can't happen without you. Sign up now to attend a Unite for Change event in your area: http://my.barackobama.com/uniteforchange Over the past year, millions of Americans have gotten involved in this campaign. By attending a Unite for Change house meeting, you can keep building that momentum all the way through November. Thank you, Jon Jon Carson National Field Director Obama for America  | |
| Paid for by Obama for America This email was sent to: chukwubike@gmail.com To unsubscribe, go to: http://my.barackobama.com/unsubscribe |
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Chukwubike Okey C.
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SHAITSU
Il massaggio Shiatsu che si effettua tramite la pressione delle dita, dei palmi delle mani e dei piedi e dei gomiti su tutto il corpo, agisce sui punti energetici considerati dall'agopuntura. Stimola la circolazione sanguigna ed il flusso linfatico, agisce sul sistema nervoso allentando la tensione muscolare più profonda, rimuove le tossine dei tessuti, risveglia il sistema ormonale e sollecita la capacità di autoguarigione del corpo.
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