DOTT. SANDRO DI MARIO .... CANDIDATO A SINDACO
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Guantanamo Libya. The new Italian border police
Nothing strange, says the lawyer Abdussalam Edgaimish. Libyan law does not provide free legal aid for crimes punishable by less than three years. Edgaimish is the director of the Bar of Tripoli. He welcomes us in his office, in the First September road. He explains us that the practice of arrest and detention of immigrants have nor legal basis neither a validation from the court. Any Libyan citizen, according to the law, could not be deprived of liberty without a warrant of arrest. But for foreigners it is not the same. Police raids are usual. The practice is that of house-to-house raids in the suburbs of Tripoli. Mustafa O. Attir think the same. He is professor of sociology in the Tripoli University of El Fatah. "It is not simply a problem of racism. Libyans are kind with foreigners. It is a matter of police." Attir knows what he says. He visited Libyan prisons as a researcher in 1972, 1984 and 1986. Police officers have no education – he tells us - and are instead educated to the concept of punishment. ![]() Read also: Libya: inside the immigrants detention centre of Misratah Border Sahara: the detention centres in the Libyan desert Download the Fortress Europe 2007 Report: Escape from Tripoli |
Speciale Libia: cosa accadrà ai 227 emigranti respinti a Tripoli?"Le espulsioni collettive di migranti dall'Italia alla Libia costituiscono una violazione del principio di non refoulement. Le autorità italiane non hanno rispettato i loro obblighi internazionali". Era il 14 aprile del 2005 e il Parlamento Europeo adottava una risoluzione di condanna contro le deportazioni collettive con cui il Governo italiano aveva espulso in Libia 1.500 persone intercettate al largo di Lampedusa tra l'ottobre 2004 e il marzo 2005. "Il parlamento europeo - continuava la risoluzione su Lampedusa P6_TA(2005)0138 - è profondamente preoccupato sul destino di centinaia di richiedenti asilo respinti in Libia, dal momento che questo paese non ha firmato la Convenzione di Ginevra sui rifugiati, non ha un sistema d'asilo, non offre garanzie effettive per i diritti di rifugiati, e pratica arresti arbitrari detenzioni e espulsioni". Un mese dopo, il 10 maggio del 2005, la Corte europea dei diritti umani sospese l'espulsione da Lampedusa di 11 cittadini stranieri sbarcati a marzo e che avevano presentato ricorso. Quattro anni dopo, ciò che ieri era illegale è divenuto regola d'ingaggio dei pattugliamenti di Frontex partiti la settimana scorsa nel Canale di Sicilia. Adesso però le questioni sono due. La prima: che ne sarà del soccorso in mare, quando la priorità non è più la vita dei naufraghi, ma le trattative sul dove portarli? Maroni presenta i 600 salvataggi fatti dalle nostre unità in acque maltesi come un peccato originale. In realtà fanno onore alla nostra Guardia costiera e alla nostra Marina militare. Perchè questa gente non viaggia su navi di crociera. Ma su vecchi legni malmessi. Tutti ricordino che sono quasi 4.000 le vite umane che il mare di Sicilia si è ingoiato negli ultimi dieci anni! Bene, rischiano di morirne altrettanti ora che la nostra Guardia costiera ha ricevuto l'ordine di non intervenire in alto mare, senza autorizzazione del ministero dell'Interno, previa consultazione-scontro con Malta. Ieri è andata bene perché il mare era calmo. Ma col mare in tempesta e onde altre quattro metri, bastano pochi minuti di ritardo a decidere la morte di centinaia di persone. La seconda questione è: che cosa succederà ai migranti respinti in Libia? Sappiamo già che sono stati arrestati e detenuti nel carcere di Tuaisha, a Tripoli, fatta eccezione per una donna ricoverata in ospedale dopo sei giorni trascorsi in mare. Adesso, a seconda delle nazionalità, alcuni saranno rimpatriati in pochi giorni (ad esempio verso Tunisia e Egitto), altri saranno tenuti a marcire nelle carceri libiche per mesi, o per anni. In che condizioni? Lo scriviamo da tre anni. Per l'ennesima volta vi riproponiamo i nostri esclusivi reportage. Nella speranza che la stampa ne faccia buon uso, anziché continuare a leccare le scarpe ai ministri. I nostri reportage Guantanamo Libia. I nuovi gendarmi dell'Italia Frontiera Sahara. I campi di detenzione nel deserto libico Reportage dalla Libia: siamo entrati a Misratah ![]() E poi le nostre inchieste: Libia: arrestati i superstiti del naufragio, sono a Tuaisha "Così le navi di Frontex ci respinsero in Libia" Dall'Unione europea 20 milioni alla Libia contro l'immigrazione Libia: ecco le foto dei campi di detenzione La Libia cerca immigrati in Asia, mentre l'Oim pensa ai rimpatri Libia: ecco il testo dell'accordo segreto con l´Italia Italia-Libia: Berlusconi firma l'accordo. Presto i pattugliamenti Italia - Libia: Prodi firma l'accordo per il pattugliamento congiunto Marocco: le testimonianze degli harragas arrestati in Libia Per testimonianze audio potete scaricare questo file Libia: esclusiva intervista con i rifugiati detenuti a Zawiyah |
Sabato 16 maggio si svolgerà in piazza 19 Marzo a Cisterna di Latina la terza edizione della Festa dei Popoli.L'evento giunto alla terza edizione rappresenta un momento ormai atteso per vivere una giornata all'insegna dello scambio e dell'incontro con le forme d'arte delle diverse culture. La festa inizierà alle ore 17,30 e prevede una carrellata di spettacoli musicali e di danza di gruppi locali o stranieri che dimostreranno le caratteristiche e peculiarità dei diversi tipi di musiche e danze, un linguaggio universale che da sempre unisce i diversi popoli.Anche quest'anno danza del ventre, samba e balli caraibici, gruppi peruviani e messicani, ritmi africani e Jambè.Durante la serata si potrànno inoltre gustare gratuitamente alcune pietanze tipiche offerte dalle associazioni che rappresenteranno le diverse culture con cibi, oggetti, costumi tipici delle diverse culture. Inserita nell'evento anche una mostra etnografica "Popoli e arte dal mondo" presso palazzo Caetani da Domenica
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